In un mondo altamente tecnologico come il nostro, le radiazioni modulate ad impulsi dovute all’uso di cellulari, telefoni cordless, router Wi-Fi o collegamenti Bluetooth sono presenti quasi ovunque.
Che sia in ufficio o a casa, e purtroppo anche nella stanza da letto, siamo spesso esposti a questi campi durante tutto l’arco della giornata. In questo scenario è particolarmente importante il ruolo svolto dallo standard della telefonia mobile 5G, in quanto si moltiplica quasi per 100 il numero di antenne richieste per il funzionamento del 5G su tutto il territorio.
Le antenne 5G presentano molte analogie con quelle delle generazioni precedenti ma anche alcune differenze, ovviamente dovute alla differente architettura di rete che caratterizzerà la nuova connessione di quinta generazione.
Infatti la nuova rete dati sarà basata su un diverso funzionamento, il principio si chiama beamforming e sfrutterà delle antenne di tipo MIMO. Oltre che alla forza di segnale maggiore, il numero di antenne necessarie per il funzionamento del 5G sul territorio è oltretutto molto elevato rispetto a quello richiesto per la rete LTE precedente.
Questa nuova modalità di distribuzione del segnale consentirà di direzionare le onde di connessione e creare un focus preciso sul dispositivo fisico, in tal modo non avremo più una distribuzione omogenea su larga scala bensì la rete verrà ottimizzata concentrata in modo preciso su ogni dispositivo