Campi elettromagnetici e geopatici

8 agosto 2021

L’uso di apparecchiature tecnologiche è indispensabile per lo svolgimento delle nostre attività quotidiane a casa ed al lavoro: cellulare, televisione, Wi-Fi, computer, elettrodomestici, radio, apparecchiature elettriche e molto altro sono strumentazioni essenziali senza le quali ci sarebbe impossibile, o quantomeno molto difficile, condurre la nostra vita. 

Ovunque si usino sistemi tecnologici, elettrici e di trasmissione dati, siamo sotto l’influenza di campi elettromagnetici nocivi. In ufficio, a casa o in luoghi pubblici siamo continuamente esposti ai loro effetti dannosi. Come riportato da diverse ricerche scientifiche, l’esposizione prolungata a questi campi può avere effetti negativi sulla nostra salute. 

La presenza di campi elettromagnetici, e il conseguente elettrosmog (ovvero l’inquinamento derivante in genere da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti) non sono la sola problematica che va ad interferire con la nostra salute. Il nostro corpo, infatti, può essere soggetto a geopatie, disturbi dovuti a radiazioni di causa naturale. 

Dalla profondità della Terra proviene una radiazione che può diventare nociva quando incontra i campi elettromagnetici, anche se deboli, creati da vene d’acqua o crepe sotterranee o da certe concentrazioni minerarie

Esposizione prolungata a campi elettromagnetici: i rischi

Gli effetti dovuti all’esposizione prolungata a frequenze elettromagnetiche e geopatie sono di grande impatto sulla nostra salute a lungo termine. Come riportato dalla rivista Terranuova, “I campi elettromagnetici da radiofrequenze sono stati classificati dallo Iarc, l’Istituto per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), come possibili cancerogeni per l’uomo, e nelle società occidentali un numero crescente di persone lamenta stati di malessere collegabili alle basse e alte frequenze artificiali. 

Le manifestazioni biologico-sanitarie che le persone elettrosensibili lamentano in conseguenza dell’esposizione a campi elettromagnetici sono numerose ed eterogenee. A puro titolo di esempio, si va da disturbi apparentemente banali come palpitazioni, capogiri e nausea a sintomi più invasivi come affaticamento cronico, stati ansiosi, depressione, manifestazioni cutanee, cefalee, disturbi del sonno e della concentrazione, della vista, del gusto, dell’olfatto e dell’udito, fino a disturbi del sistema ormonale e di quello muscolare (fibromialgia).” Gli effetti sulla salute dipendono dalla sensibilità elettromagnetica delle persone e dall’intensità delle onde. All’inizio i disturbi possono essere dei problemi fisici specifici come elencato sopra, ma con il tempo questi possono diventare cronici e possono volgere in problematiche cardiovascolari e degenerative.

Particolarmente dannoso è il caso in cui la persona dorma in una zona con presenza di campi elettromagnetici o geopatici. Questi possono incidere negativamente su tutta la fase del sonno, il quale corrisponde ad un terzo della nostra vita circa.

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